Sabato 30 marzo si è svolta a Gradara, alla presenza del Sindaco Filippo Gasperi e dell’Assessora alle Pari Opportunità del Comune Angela Bulzinetti, l’inaugurazione di una nuova opera d’arte che arricchirà la città per l’edizione 2024 del progetto “Oltre le mura”, finanziato dal bando della Regione Marche a sostegno delle arti visive contemporanee e realizzato in collaborazione con Gradara Innova.
Si tratta un’opera di street art innovativa e imponente, alta quasi tre metri e larga oltre quattro, formata da 50.400 tasselli di mosaico in ceramica dipinti singolarmente a mano, che raffigura uno sguardo femminile. Un inno al coraggio e all’autodeterminazione delle donne, che nasce dai racconti raccolti dai due artisti coinvolti proprio nei luoghi della famosa storia di Paolo e Francesca.
L’obiettivo del progetto artistico “Oltre le mura” è infatti quello di creare un legame tra passato e presente della storia di Gradara, ricercando una nuova iconografia di Francesca da Rimini, e cambiando la narrativa che l’ha vista per molto tempo prima come peccatrice poi come eroina romantica. Così l’arte può riscrivere la storia e far riflettere sul ruolo e sulla rappresentazione della donna, attraverso una “nuova Francesca” che diventa simbolo di libertà individuale e del diritto irrinunciabile delle donne di scegliere senza costrizioni chi amare, un’icona della parità di genere e della libera scelta.
Sotto la direzione artistica di Sabrina Gennari, il progetto ha visto dapprima impegnati alcuni street artist italiani, noti a livello nazionale e internazionale, nella realizzazione di opere su parete che hanno trasformato la città in un vero e proprio museo a cielo aperto, di cui è stata realizzata anche una mappa cartacea. Poi, il mito di Francesca è stato interpretato dai ragazzi e dalle ragazze con disabilità della Scuola di Viale Trieste (Coop Labirinto) che hanno realizzato un’opera site-specific formata da lucchetti e installata lungo la Passeggiata degli Innamorati di Gradara. Infine, lo scorso anno sono stati attivati laboratori di cittadinanza attiva nelle classi terze della Scuola Secondaria di primo grado “G. Lanfranco” di Gradara.
Il risultato di queste attività è stato d’ispirazione per i due artisti che hanno realizzato l’opera di questa edizione: il pesarese Giovanni Contardi – tre volte campione del mondo di cubo di Rubik, con cui compone opere spettacolari, l’ultima in esposizione a Parigi su commissione di Marvel – e il gradarese Roberto Pompucci, che da quasi quarant’anni unisce arte e artigianato attraverso la lavorazione della ceramica.
Dietro la realizzazione finale dell’opera c’è stato un grande lavoro di dialogo con la comunità, in particolare con le donne che abitano tra Pesaro e Gradara, coinvolte attivamente nel progetto grazie a dei punti di ascolto posizionati in varie zone delle città, dove le donne stesse si sono recate per esprimere la propria visione sul tema dell’emancipazione femminile.
«Il progetto “Oltre le Mura” è uno degli aspetti più visibili del percorso, iniziato nel 2019, attraverso il quale Gradara ha deciso di affrontare uno degli elementi più rappresentativi della propria identità, il mito di Francesca da Rimini. – dichiara il Sindaco Filippo Gasperi – L’obiettivo era, ed è, quello di rileggere in maniera più ampia e approfondita la natura di una delle figure femminili più famose al mondo per comprenderla meglio e tornare a collocarla nel “nostro” castello con maggiore consapevolezza. Un percorso che prima ci ha portato, letteralmente, in tutto il mondo: Francesca è stata soggetto di oltre 2.500 opere d’arte colpendo la sensibilità di generazioni di artisti da ogni continente; poi siamo tornati a Gradara per riscoprire l’enorme lascito di cui disponiamo non solo in termini artistici e culturali ma di messaggi universali che ci colpiscono per la loro brutale attualità: l’amore non esiste senza libertà, l’amore non uccide. Non poteva mancare, dunque, anche una lettura contemporanea della figura di Francesca per coinvolgere le nuove generazioni e per trasmettere loro, e ricordare a noi, la forza e l'universalità di questi messaggi che vanno “oltre le mura” del nostro bel castello e proiettano Gradara nel mondo.»